venerdì 30 marzo 2012

ISOLA DEL GIGLIO - campo antibracconaggio


laccio metallico
Dal 18 al 24 marzo Terranomala e Nemesi Animale hanno partecipato al campo antibracconaggio organizzato dalla L.A.C. sull'Isola del Giglio. In questo territorio il bracconaggio è incentrato sulla cattura ed uccisione dei conigli selvatici.
Questi mammiferi non fanno parte dell’ecosistema dell’isola, quindi NON sono autoctoni. Alcune coppie di conigli selvatici furono infatti introdotte intorno al 1945 da tre accaniti cacciatori locali sia al Giglio che sull’isola di Giannutri al solo scopo venatorio. I conigli portati sull’isola di Giannutri furono subito sterminati dalle volpi, mentre quelli sul Giglio iniziarono ad insediarsi nel territorio e a proliferare liberamente. L’aumento esponenziale dei conigli ha arrecato gravi danni a vigne, orti e boschi, per questo motivo intorno agli anni ‘50 si è tentato di annientare la popolazione dei conigli diffondendo il virus della mixomatosi non ottenendo fortunatamente grandi risultati. Ad oggi l’isola è abitata da un cospicuo numero di conigli selvatici visibili sopratutto durante le ore crepuscolari e di notte quando escono alla ricerca di cibo.



lacci rimossi
In 5 giorni sono state rimosse 150 schiacciate e 750 lacci per conigli, alcune sep x uccelli e alcuni cappi di nylon (trappole tipiche del bracconaggio sardo utilizzate per la cattura dell'avifauna - vedi link). Questi ultimi sono stati molto utilizzati in passato, fino agli anni '40 circa, poi sull'isola toscana non se ne è più trovata traccia. Il ritrovamento di trappole per uccelli di piccole dimensioni evidenzia che il bracconaggio gigliese non è solo finalizzato alla "protezione" degli orti dai conigli, ma è ancora legato alla cattura indiscriminata di molte altre specie, dalla quale poter trarre profitto/sostentamento.

schiaccie rimosse
laccio metallico lungo i filari di una vigna
Oltre alle zone in cui da anni è stata constata una maggiore concentrazione di trappole, sono state perlustrate anche molte aree isolate. Non senza problemi. Infatti, oltre all'ostilità degli isolani, a tentare di mettere i bastoni tra le ruote ai volontari sono intervenute anche le autorità del posto, con veri e propri pedinamenti, continui fermi ed identificazioni, nonchè fotografie e riprese indesiderate. Durante la rimozione di alcuni lacci, i carabinieri, sopraggiunti con apparecchiature fotografiche per identificare meglio gli attivisti, sono stati invitati ad avvicinarsi per accertarsi di quanto fosse massiccia la piaga del bracconaggio in quella zona, ma si sono rifiutati sedutastante, abbandonando in fretta l'area. In un'isola che vanta decenni di bracconaggio indiscriminato, il rifiuto e l'omissione d'atti d'ufficio non ci stupisce affatto.
"schiaccia"
Il problema della crescente popolazione di conigli non può essere risolto con le trappole, questo è ormai chiaro. Il bracconaggio non è una soluzione ma solo una pezza d'appoggio, che però sarà protratta nei decenni a venire se non si agisce con astuzia. Costerà la vita a migliaia di individui, colpevoli solo di esistere e di tentare di resistere in un'isola in cui si contano circa 1 trappola ogni 10 metri quadri. Oggi si hanno a disposizione tutti i mezzi per poter mettere fine a questa spirale di morte. Infatti Il Parco Nazionale dell’arcipelago toscano ha in serbo un progetto che prevede il finanziamento di reti atte a recintare tutto il perimetro degli orti dei contadini che ne fanno richiesta compilando semplicemente un modulo. Purtroppo non c’è molta informazione a riguardo in quanto non tutti i contadini ne sono a conoscenza. Il nostro impegno sarà quello di far sì che tale progetto non si limiti solo ai terreni facenti parte del Parco Nazionale, ma che si estenda anche al di fuori di tali confini andando ad interessare tutti gli orti dell’isola.



Coniglio sopravvissuto al bracconaggio, investito da un'auto

Constatata la massiccia presenza di trappole per conigli, verranno effettuati sull'isola  frequenti sopralluoghi e, accertata la presenza di un bracconaggio rivolto anche all’avifauna, verranno organizzati altri campi nel periodo tra settembre ed ottobre, mesi in cui l’isola del Giglio sarà interessata anche dal passaggio di molti uccelli in migrazione. 


coniglio in decomposizione morto al laccio


        alcuni dei numerosi appostamenti fissi da caccia  trovati

alcuni dei numerosi appostamenti fissi da caccia  trovati











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