giovedì 23 dicembre 2010

SABATO 8 GENNAIO: PRESIDI AGLI ALLEVAMENTI DI VISONI IN PROVINCIA DI MODENA


23Per dire basta a questi lager
ore 13,30
Allevamento di Rossi Italo in via Remesina Esterna 38, Fossoli (MO)

ritrovo e breve corteo verso l'ex campo di concentramento di Fossoli, via Remesina esterna
ore 16,30
Allevamento di Gasparini Casari Luciano, via Mazzarana 82, fraz. S. Antonio Maccarello, Novi di Modena (MO)


Nel 2008 avremmo dovuto assistere alla chiusura degli allevamenti da pelliccia in Italia date le modifiche troppo dispendiose che gli allevatori stessi avrebbero dovuto apportare a questi odierni campi di sterminio in merito all’applicazione della legge 146/2001.
Possiamo sostenere ancora una volta come non siano le leggi a ridare la libertà agli individui: infatti ad oggi sono ancora attivi una ventina di allevamenti, nei quali 150.000 visoni ogni anno vengono uccisi nelle camere a gas per la vanità di alcuni esseri umani e l’avidità di chi, sostenendo di amarli, li condanna a morte in nome del profitto. In Italia la "produzione" di pelli è calata negli anni con l'aumentare dell'opposizione concreta e delle azioni (e non della politica di palazzo), che hanno fatto chiudere già decine di allevamenti e hanno permesso ai visoni, scampati al massacro e adattatisi all’ambiente, di sopravvivere dando vita a vere e proprie comunità a dispetto delle previsioni di chi sosteneva che non sarebbero sfuggiti alla morte in quanto specie non autoctone. A difesa degli allevatori si sono mossi recentemente persino politici con proposte di legge che aumentino a dismisura le pene per chi ha l’ardire di aprire le gabbie agli animali.
Questi individui privati della possibilità di vivere liberi nel loro ambiente per essere cresciuti in cattività all'interno di strutture che schiacciano la loro natura selvaggia, vengono stuprati e violentati per divenire l'ennesimo bene di consumo di una società che sta divorando la Terra e che si lascia alle spalle una scia di devastazione e morte.
E' da posti come questo che parte il ciclo produttivo delle pellicce.
E' in posti come questo che è palpabile la sopraffazione e il delirio di onnipotenza che l'essere umano ha attuato nei confronti di tutto ciò che lo circonda. Soggetti trasformati in oggetti, merce nelle mani di avidi aguzzini che in nome del potere economico perpetrano questo olocausto.
Per queste ragioni abbiamo deciso di organizzare due proteste davanti a due diversi allevamenti di visoni sia per informare che per esprimere il nostro disprezzo nei confronti di chi da anni rinchiude, tortura e uccide in nome del denaro e di una moda assassina. Non dimenticando che la direzione del percorso che abbiamo intrapreso giunge inevitabilmente alla distruzione di quella stessa società che ha costruito le gabbie. Una società che sottomette animali, umani e pianeta Terra per soddisfare esigenze di mercato che inevitabilmente ci portano al distacco nei confronti di tutto ciò che ci circonda.
A Fossoli il punto di incontro si terrà dinnanzi alle ancora visibili tracce di quello che, dal 1942 al 1947, fu un grande campo di concentramento utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager del Reich. Da lì sfileremo per diverse centinaia di metri, fino ad arrivare ad altri capanni ammassati, baracche di lamiera tenute aperte al freddo e alle intemperie che nascondono altri individui impauriti e destinati alla stessa fine: la morte attraverso camere a gas.
Purtroppo queste non sono rovine o tetri ricordi a cui la memoria collettiva non deve sottrarsi e la memoria storica deve conservare. Questi lager non hanno nulla a che vedere con il passato, essi sono la triste ripetizione di una stessa mentalità dominante, che al tempo permise ad alcuni esseri umani di innalzarsi al di sopra di altri attraverso un criterio di discriminazione razziale ed oggi legittima gli umani a considerarsi la specie superiore autonominatasi padrona indiscussa della Terra e che come tale ha il potere di decidere le sorti delle altre specie in base a principi meramente utilitaristici. Come gli ebrei erano considerati diversi e inferiori così anche gli animali, per questo entrambi da sottomettere.
I burocrati nazisti, i carnefici di Treblinka quando gli si chiese “Perché?” risposero: “Abbiamo fatto il nostro lavoro”.
Come moderni soldati nazisti al soldo del potere gli allevatori ripetono la stessa filastrocca “Facciamo solo il nostro lavoro”. Entrambi nel rispetto delle leggi vigenti... Ma non per questo meno colpevoli.
Per gli animali però l’olocausto non è mai terminato: sono ancora rinchiusi nei laboratori, negli allevamenti, negli zoo e nei circhi. Il loro è un tempo senza fine e mentre aspettano muoiono.
Oggi di quel campo originale sono rimasti solo i muri delle baracche e la posizione delle strutture superstiti a ricordarci una violenza inaudita... Sogniamo la stessa fine per ogni struttura di tortura e reclusione: che ne rimangano solo macerie.
Speriamo che chiunque condivida il nostro sentire si unisca al nostro percorso di lotta così da creare insieme una reale opposizione. che porti alla chiusura di tutti i lager e allo smantellamento della mentalità specista.
Appuntamento:
SABATO 8 GENNAIO
ore 13,30 - Allevamento di Rossi Italo
via Remesina Esterna 38, Fossoli (MO)
ritrovo e breve corteo verso l'ex campo di concentramento di Fossoli, via Remesina esterna
ore 16,30 - Allevamento di Gasparini Casari Luciano
via Mazzarana 82, fraz. S. Antonio Maccarello, Novi di Modena

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